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Come recensire un libro, esempi e consigli

Scrivere la recensione di un libro è un esercizio di “stile mentale” e soprattutto è un omaggio. Il libro non v’è piaciuto? Fatevi un piacere: riponetelo sullo scaffale e non pensateci più. Al massimo rifilatelo al vostro vicino più antipatico.

Non scrivete una recensione in cui cercate di spiegare cosa avete odiato di un libro, finireste solo per rivelare cosa odiate di voi stessi.

E ora, bando alle ciance, volete sapere come recensire un libro in modo da interessare i vostri lettori senza rivelare troppo della trama? Ecco alcuni consigli, regole e divieti assoluti che ripeto a me stessa ogni volta che recensisco un libro.

La chiave di lettura

Anche la vostra recensione – non solo il libro! – deve avere una chiave di lettura, un taglio, diciamo un punto di vista, una prospettiva. Per capire quale potrebbe essere la vostra chiedetevi: cosa mi ha colpito di più in assoluto di questo libro?

  • Il modo in cui è scritto?
  • Un personaggio?
  • Un evento della storia?
  • Un luogo?
  • L’ambientazione?

Rispondete alla domanda e partite da quello. Iniziate in medias res, nel mezzo dell’azione. Non fate premesse, scrivete solo il titolo, l’autore e la casa editrice del libro. Al massimo il numero di pagine e l’anno di pubblicazione, se sono interessanti per qualche motivo. Per intenderci, vietato raccontare che stavate preparando il famoso pasticcio di vostra nonna, quando il fattorino ha recapitato il pacco contenente il libro che state per recensire.

Se avete scelto un personaggio o un luogo, cercate di non scrivere: “Di questo libro ho amato il personaggio della sorella” o “La città X viene descritta in questo o quel modo”. Cercate invece di descrivere il personaggio che vi ha più colpito come se stesse parlando di un vostro amico, uno di quelli che conoscete bene.

Se avete scelto un evento particolare, raccontate di come vi siete sentiti mentre lo leggevate e non dite: “Mi sono sentito svenire”, dite: “Ho avuto paura per mia sorella, anche se una sorella non ce l’ho”, dite: “Ho sentito lo scoppio proprio accanto a me, mi sono fischiate le orecchie come se quel bombardamento stesse avvenendo in quel momento nel mio salotto. Bugia, ero in bagno seduto da tre ore con i pantaloni alle caviglie, ma non potevo smettere di leggere”.

Se avete scelto lo stile, non descrivetelo definendolo secco, scoppiettante o peggio inimitabile, unico e robe simili; scrivete tutta la recensione in quello stile. Fate un esercizio di stile!

Esagerate, siate teatrali!

Avete presente la differenza che c’è tra la confusione intergalattica che si sente quando si entra nella testa di uno scrittore e l’immobilità esasperante che si vede quando lo si guarda da fuori? Alessandro Baricco la descrive bene in un discorso di apertura dell’anno accademico alla Scuola Holden e anche se non siamo scrittori, la possiamo ben capire, perché è la stessa differenza che c’è tra la nostra impassibilità facciale e la scena di sesso che stavamo leggendo proprio ieri sera sulla metro.

Quando scrivete una recensione dovete cercare di spezzare quell’incantesimo pietrificante. Se state pensando alle “recensioni mimate” del booktok, pensate ancora. No, semplicemente, esagerate un po’, siate esplosivi, proprio come ho cercato di essere nelle frasi proposte nel capitoletto precedente. È improbabile che una persona salti letteralmente sulla poltrona leggendo un passo di un libro ed è chiaro che non teme che l’assassino si nasconda nel suo armadio come fa nel racconto; ma voi lo racconterete lo stesso, sia per rivelare dettagli interessanti della trama che per invogliare e avvertire al tempo stesso il lettore di certi passi potenzialmente traumatizzanti.

Citazioni & co.

Ora che avete commentato la trama, lo stile e ciò che avete preferito o temuto, potete dedicare un capitolo alle citazioni, alle frasi a effetto che vi sono piaciute di più; ma anche ai richiami, alle similitudini che avete scovato con altri testi. Questo è molto utile perché aiuta il lettore a fare un collegamento che funziona sempre: ti è piaciuto questo? Allora non perderti quest’altro.

Trovando e proponendo libri che affrontano lo stesso tema, che hanno lo stesso gusto, a cui semplicemente avete pensato mentre recensivate il libro date al vostro lettore molte più opzioni di quelle che si aspettava e questo, molto probabilmente, lo spingerà a rivolgersi di nuovo a voi per il prossimo consiglio.

Pensate di non avere abbastanza materiale per commentare un singolo titolo? Scrivete una raccolta di consigli a tema. Potete dividerli per autore, per provenienza, per genere, per “scopo” (libri da regalare, libri per consolare, libri per protestare…), dategli voi il senso che preferite.

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