La storia dell’editoria inizia nei monasteri. Nell’Alto Medioevo, infatti, molto prima dell’invenzione della stampa, la produzione di libri era già in gran fermento, soprattutto grazie all’importazione della carta in Europa dai paesi medio orientali e alla produzione monastica.
In ogni monastero c’era uno Scriptorium, un luogo esclusivamente adibito alla trascrizione dei testi sia sacri che profani. Le copie di tali testi erano i cosiddetti Codici ed è grazie alla trascrizione a mano e al lavoro di archiviazione che compirono i monaci amanuensi che i grandi classici latini e greci sono giunti sino ai giorni nostri.
Successivamente, nel Basso Medioevo, il processo della trasmissione dei libri si affinò ulteriormente. Da una scrittura spesso difficile da leggere, corredata di miniature di grande valore ma di ancor più difficile comprensione, si passò alla scrittura carolina, uno stile creato per l’appunto durante il regno di Carlo Magno tra l’VIII ed il IX secolo che facilitò sia la scrittura che la lettura dei testi. L’introduzione di questo tipo di scrittura fu di enorme importanza, poiché semplificò di molto il lavoro dei monaci amanuensi.
Oltre a queste innovazioni nello stile di scrittura, un altro fenomeno influì positivamente sulla trascrizione dei codici. Non solo i monasteri, ma anche le università diventarono mano a mano centri di trascrizione di codici per la maggior parte di carattere non religioso.
L’avvento della stampa: Gutenberg e Bi Sheng
L’avvento della stampa si colloca così in un contesto molto più evoluto di quello che si potrebbe pensare. La stampa a caratteri mobili dovrebbe essere stata inventata dal cinese Bi Sheng intorno al 1400 in Asia, gli storici hanno pareri discordanti a riguardo.
Gutenberg affinò poi la tecnica approssimativamente nello stesso periodo con l’invenzione di una nuova lega con la quale mise a punto una matrice molto più precisa delle precedenti. Il libro più famoso stampato da Gutenberg fu ovviamente la Bibbia, che fu riprodotto la prima volta in centottanta copie.
Non possiamo pensare a Gutenberg come ad vero e proprio un editore, ma di certo ne è l’antenato.
Alcuni precursori dell’editoria operavano a Venezia intorno alla metà del 1400. Non solo stampavano libri, ma si occupavano anche di preparare il manoscritto nel suo complesso prima di mandarlo nelle proprie tipografie. Erano Aldo Manuzio e Nicolò d’Aristotele, detto Zoppino.
I primi veri editori così come li intendiamo oggi, fecero la loro comparsa in Europa nell’arco di una cinquantina di anni dal 1789 circa in poi. La storia dell’editoria è, infatti, un capitolo che appartiene all’età contemporanea, per questo ho intitolato questo articolo “storia della preistoria dell’editoria”.