L’enciclopedia Treccani fornisce due significati di editore. La prima definizione recita “editore: chi fa stampare (o, prima dell’invenzione della stampa, chi faceva trascrivere) e pubblicare, del tutto o in parte a proprie spese, opere altrui, libri, musica, riviste, ecc., curandone la distribuzione e riservandosi, in genere, i diritti di esclusiva”. La seconda invece definisce l’editore come uno “studioso che cura la stampa di un’opera altrui inedita o la ristampa di un’opera già edita, spesso corredandola di prefazione e note critiche, e talora curandone la vera e propria edizione critica”.
Si può notare che mentre la prima descrizione si sofferma sull’aspetto organizzativo del lavoro svolto dall’editore e sulle decisioni economiche che egli compie nel finanziare la pubblicazione del libro e nel riservarsene i diritti di esclusiva, nella seconda l’accento è posto sull’anima di studioso e letterato che possiede l’editore, il quale cura il contenuto dell’opera al punto da poterne curare delle vere e proprie edizioni critiche.
Il doppio profilo di un editore
L’editore è in effetti un personaggio caratterizzato da un certo bipolarismo. Da un lato lo guidano gli studi letterari, il talento nel saper riconoscere opere di valore, l’intuito e la passione per la letteratura; dall’altro è sostenuto, non costretto, dalla capacità di compiere scelte economiche e manageriali da vero e proprio imprenditore.
Sta nella sapienza di saper gestire le due anime, così idealmente contrapposte, la vera fortuna dell’editore.
Che c’entra Paul Guillame con l’editoria?
Nella prima sala del museo del Novecento a Milano è esposto un quadro di Modigliani, intitolato Paul Guillaume. Il soggetto è un personaggio storico. Guillame fu un importante collezionista d’arte di Parigi nei primi del ‘900, ed è ritratto con un occhio bianco ed uno nero.
Lo stesso Modigliani ne spiegò il motivo con queste parole “perché con uno tu guardi il mondo, con l’altro guardi in te stesso” .
Così decontestualizzata la frase risulta criptica; ma, durante una lezione a cui ho assistito nel corso del mio ultimo anno di università, il Professore Severino Salvemini spiegò che l’occhio che guardava il mondo era evidentemente l’occhio che Guillaume aveva per gli affari, mentre quello con cui guardava in se stesso era quello che amava l’arte e sapeva scoprire il talento di pittori non ancora affermati, compiendo anche scelte che andavano ben contro il gusto artistico dell’epoca.
Ecco, Guillaume sarebbe stato un perfetto editore.
I problemi di un editore
Come se la sarebbe cavata con l’avvento della nuova tecnologia, l’introduzione degli e-book, dei tablet e dei blog, non lo sapremo mai. Questa è una matassa che dovrà sbrogliare l’editore dei giorni nostri. I problemi sono tanti.
C’è il dilagante disinteresse per la letteratura sia classica che moderna. C’è il fatto che la maggioranza delle persone trova che spesso i prezzi dei libri siano troppo alti (dopotutto, il costo di produzione di un film è molto maggiore di quello di un libro, eppure un biglietto del cinema costa meno). È ormai pratica diffusa il fenomeno dell’auto pubblicazione che, grazie a strumenti come blog ed e-book, aumenta e impoverisce al tempo stesso l’offerta creando un guazzabuglio di proposte tra le quali il consumatore difficilmente riesce a districarsi.
Sono tutte problematiche a cui ancora non si è saputo far fronte del tutto o in parte.
Di fili da tirare per veder dove vanno a finire ce ne sarebbero molti altri; ma questo articoletto voleva giusto stimolare qualche riflessione. Però, alla fine, ci pensate che ogni volta che entrate in libreria, a guidarvi nella scelta di un libro c’è sempre con voi un personaggio silenzioso ma presente, che ha già un po’ deciso lui per voi: l’editore.
3 pensieri riguardo “Definizione di editore. Chi è costui?”